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S. Pasqua: la luce vince sulle tenebre A Cardile la catechesi sulla simbologia della luce e del cero pasquale

È la luce il simbolo che sintetizza  perfettamente il senso della Pasqua, quel momento in cui Cristo rischiara le tenebre e, quindi, la nostra vita. Proprio perché questo elemento riveste un valore tanto importante, soprattutto durante il periodo pasquale, nella Chiesa di S. Giovanni Battista di Cardile, l’8 aprile scorso, il parroco don Angelo Imbriaco ha svolto una catechesi sul significato della luce e del cero pasquale.

Grazie a questo momento di crescita spirituale è emerso che da sempre le tenebre, nella simbologia cristiana, hanno rappresentato la condizione dell’uomo che vive l’angoscia, il dubbio, la paura, lo smarrimento, la morte. Basti pensare a figure come S. Teresa di Lisieux o a S. Giovanni della Croce che hanno scritto opere rilevanti in cui parlavano del loro travaglio interiore (tenebre) e attendevano la luce (Cristo) che rischiarasse il loro animo.

La luce è, quindi, un elemento fondamentale della cristianità e soprattutto della Pasqua. Quando, all’inizio della veglia pasquale, si accende il cero questo acquista e trasmette un calore e un’energia – proprie di Cristo – che ricevono anche i fedeli nel momento in cui accendono le loro candele. Con l’Exultet, inoltre, la celebrazione della luce che illumina il buio raggiunge il culmine, perché questo canto proclama proprio la vittoria della luce sulle tenebre.

In questo contesto, allora, s’inserisce anche l’atto di generosità di alcuni apicoltori che hanno donato i favi dai quali è stato ricavato un cero, realizzato presso la Comunità di don Orione a Ercolano, che sarà acceso proprio durante la notte di Pasqua.

In tal modo, in questo cero, si mescolano tre significati simbolici: la donazione fatta alla comunità, la luce di Cristo e la cera che si consuma, proprio come Gesù che si consuma per la sua Chiesa.

Ilaria Longo


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