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2^ lezione: “Perché si è persa la fratellanza”

Lo scorso 13 dicembre 2017  si è svolta la 2^ lezione di don Angelo sul “Perché si è persa la fratellanza”

La Bibbia dopo la storia di Caino e Abele tratta di altri capostipiti quali Abramo, da cui nacque poi Isacco e poi Giacobbe, da cui prese il nome Israele. Giacobbe ebbe due mogli da cui ebbe 12 figli. I più piccoli della seconda moglie erano Giuseppe e Beniamino. La Bibbia racconta che Giuseppe faceva dei sogni strani, come descritto nella Genesi: “Giuseppe all’età di diciassette anni pasceva il gregge insieme ai fratelli. Era giovane e stava con i figli di Bila e i figli di Zilpa, mogli di suo padre. Ora Giuseppe riferì al padre le chiacchiere sul loro conto. Israele amava Giuseppe più di tutti i suoi figli, perché era il figlio che ebbe in vecchiaia, e gli aveva fatto una veste dalle lunghe maniche. I suoi fratelli, vedendo che il padre amava lui più di tutti gli altri figli, lo odiavano e non riuscivano a parlargli fraternamente. Accadde che Giuseppe fece un sogno e lo raccontò ai fratelli, che lo odiarono ancor di più. Disse dunque loro: “Ascoltate il sogno che ho fatto. Noi stavamo legando covoni in mezzo alla campagna, quand’ecco il mio covone si alzò e restò in piedi e i vostri covoni vennero intorno e si inginocchiarono davanti al mio”. Gli dissero i suoi fratelli: “Vorrai forse regnare su di noi o ci vorrai dominare?”. Lo odiarono ancora di più a causa delle sue parole e dei suoi sogni. Quando Giuseppe va alla ricerca dei suoi fratelli e questi lo vedono arrivare da lontano esclamano: “Il sognatore arriva”. Questa frase indica che Giuseppe era un sognatore. La vita senza sogni non ha un senso. Gli animali nei loro comportamenti si affidano all’istinto, mentre gli uomini sono liberi e la libertà significa sognare. Una volta si pensava che raggiungere la luna fosse impossibile, la scienza è andata avanti. Quando Cristoforo Colombo fece intendere circa la possibilità dell’esistenza di un’altra terra oltre il mare, alcuni dissero che questo non interessava, altri non volevano rischiare, mentre lui ci credette e volle partire, come anche Alessandro che conquistò il mondo di allora; personaggi che hanno cambiato il corso della storia perché ci hanno creduto: se tu ti accontenti di una vita mediocre il mondo non farà mai un passo in avanti. Così i “martiri” della Chiesa hanno creduto nel Vangelo, sognando di cambiare il mondo e di raggiungere qualcosa di bello. Roma o Bisanzio o Alessandria d’Egitto custodivano biblioteche importanti e quando furono assediate gli invasori per prima cosa distrussero le biblioteche che custodivano i sogni di un popolo, in modo da distruggere la speranza per qualcosa di nuovo. La cosa più triste per una persona è quando si dice che non ci sono i sogni o la speranza. Il Papa dice sempre ai giovani di non lasciarsi rubare la speranza, perché altrimenti tutto il futuro muore. Perché i sogni si possano realizzare ci sono due condizioni: 1. è necessario un lungo viaggio per raggiungere un traguardo finale: l’Odissea. Il Papa dice che il tempo è superiore allo spazio, perché nel tempo si possono fare i passi adeguati per raggiungere qualcosa di importante. 2. Vuoi realizzare i tuoi sogni? Devi superare gli ostacoli, devi prendere anche delle bastonate. Molto spesso ci chiediamo “ma chi me lo fa fare?”. Se credi l’unico mezzo per raggiungere la realizzazione dei sogni è la tenacia. Se ti sembra che non ce la fai, questa situazione si chiama tentazione, ma devi accettare la fatica per poter andare avanti, anche quando dici che non ce la fai. Quella è la prova, se il sogno è importante. Dice Sant’Agostino che il sogno deriva dalle stelle che deriva dal latino “sidera” (desiderio): se hai un sacco piccolo ci metti poco, ma se il tuo sacco è grande sogni in grande, cerca di allargare il tuo sacco. “Più è scuro il cielo più splendono meglio le stelle”: quando più vedi scuro più vedi meglio il tuo sogno (le stelle). Giuseppe è un sognatore perché è andato alla ricerca dei fratelli. Giuseppe fu venduto dai fratelli senza essere ucciso, facendo credere al padre che era stato sbranato da una belva. Giuseppe in Egitto sognava in grande e venne preso in ben volere dal Faraone, il quale fece un sogno che fu spiegato al Faraone stesso da Giuseppe: le sette vacche grasse rappresentavano un periodo di abbondanza, mentre le sette magre il periodo di carestia e la stessa cosa rappresentavano le sette spighe piene e le sette spighe vuote. Si consigliava pertanto di raccogliere durante il periodo di abbondanza per conservare i beni nel periodo della carestia. Puoi cercare tuo fratello se veramente lo hai desiderato, proprio come fa’ Giuseppe che si mette alla ricerca dei suoi fratelli nonostante tutto. Il vero sogno non è quello egoistico, ma quello che diventa progetto di vita, perché rende il mondo più bello, più armonioso, più sereno. Questo è il sogno che devi conservare dentro di te.


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